Lo afferma l'Ocse nell'Economic Outlook: i conti pubblici italiani potrebbero «deteriorarsi» nel 2008, come effetto del rallentamento della crescita e delle misure di aumento del deficit prevedendo per quest'anno un rapporto deficit/pil al 2,5% e per il 2009 al 2,7% (era all'1,9% nel 2007). Secondo l'organizzazione «ci si potrebbe pentire» dei tagli alla pressione fiscale, in particolare si tratta del taglio dell'Ici e dell'abolizione dell'Irap, «se i recenti miglioramenti nella riscossione e il conseguente allargamento della base fiscale non saranno sostenuti».
Secondo l'Ocse, il deficit pubblico italiano - che nel 2007 si è «nettamente ridotto» - dovrebbe tornare «a peggiorare nel 2008». Sempre secondo l'Ocse, l'economia italiana crescerà solo dello 0,5%. Nel 2009 il prodotto interno lordo dovrebbe invece aumentare dello 0,9%. Nella Relazione unificata sull'economia, il Tesoro ha previsto a marzo una crescita dello 0,6% per quest'anno.
Per quanto riguarda invece le spese, rileva l'Ocse, «i trasferimenti sociali e gli investimenti pubblici dovrebbero crescere». Per l'organizzazione internazionale «ci si potrà rammaricare» se la lotta all'evasione e il conseguente aumento della base imponibile «non si confermerà». Inoltre «nessun miglioramento dell'avanzo primario dovrebbe essere registrato nei prossimi due anni». Tuttavia, rileva l'Ocse, «la riduzione del rapporto debito/pil dovrebbe proseguire ad un ritmo più lento».