mercoledì 4 giugno 2008

A RISCHIO I CONTI PUBBLICI: COLPA DEI NUOVI TAGLI

Lo afferma l'Ocse nell'Economic Outlook: i conti pubblici italiani potrebbero «deteriorarsi» nel 2008, come effetto del rallentamento della crescita e delle misure di aumento del deficit prevedendo per quest'anno un rapporto deficit/pil al 2,5% e per il 2009 al 2,7% (era all'1,9% nel 2007). Secondo l'organizzazione «ci si potrebbe pentire» dei tagli alla pressione fiscale, in particolare si tratta del taglio dell'Ici e dell'abolizione dell'Irap, «se i recenti miglioramenti nella riscossione e il conseguente allargamento della base fiscale non saranno sostenuti».

Secondo l'Ocse, il deficit pubblico italiano - che nel 2007 si è «nettamente ridotto» - dovrebbe tornare «a peggiorare nel 2008». Sempre secondo l'Ocse, l'economia italiana crescerà solo dello 0,5%. Nel 2009 il prodotto interno lordo dovrebbe invece aumentare dello 0,9%. Nella Relazione unificata sull'economia, il Tesoro ha previsto a marzo una crescita dello 0,6% per quest'anno.

Per quanto riguarda invece le spese, rileva l'Ocse, «i trasferimenti sociali e gli investimenti pubblici dovrebbero crescere». Per l'organizzazione internazionale «ci si potrà rammaricare» se la lotta all'evasione e il conseguente aumento della base imponibile «non si confermerà». Inoltre «nessun miglioramento dell'avanzo primario dovrebbe essere registrato nei prossimi due anni». Tuttavia, rileva l'Ocse, «la riduzione del rapporto debito/pil dovrebbe proseguire ad un ritmo più lento».

LO “SPAURACCHIO” ITALIANO: IL DEBITO PUBBLICO

Il debito pubblico dell'Italia, ovvero l'accumulo delle spese in disavanzo pregresse, resta ancora il più elevato tra gli Stati membri dell'Ue; questo e’ quanto si legge nella decisione con cui l'Ecofin ha abrogato la procedura di infrazione per deficit eccessivo dell'Italia. "Per quel che riguarda il debito dell'Italia - si legge nella decisione del'Ecofin - dopo essere sceso per un decennio appena sotto il 104%, nel 2004 è rimasto ben al di sopra del tetto Ue del 60%. E' poi aumentato del 2% nel 2005 e di un ulteriore 0,6% nel 2006, prima di calare di nuovo al 104% nel 2007. In linea con le previsioni di primavera della Commissione europea a politiche invariate il debito è previsto scendere intorno al 102,5% nel 2009". Tuttavia l’Ecofin conclude che «mentre il tasso di debito rimane alto in Italia e chiaramente al di sopra del valore di riferimento, si può ritenere che sia calato in linea con la correzione del deficit eccessivo nel 2007».

Ieri, nel frattempo, Eurostat ha pubblicato le stime sul Pil del primo trimestre. Il Pil dei Eurolandia e dell'Ue a 27 è aumentato dello 0,8% nel primo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. La crescita del Pil per l'Italia (pubblicata qualche giorno fa dall'Istat) è stata pari allo 0,4%. Si tratta della crescita più bassa di tutti i Paesi dell’Unione europea.