Dopo la diffusione in rete dei redditi 2005, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Massimo Romano, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma con l'ipotesi di reato di violazione dell’articolo 167 della legge sulla privacy. In particolare ci si riferisce all'articolo 17 della stessa legge sul trattamento di dati diversi da quelli sensibili e giudiziari che presenta rischi specifici per i diritti e le libertà fondamentali tanto da richiedere misure e accorgimenti a garanzia dell'interessato. Oltre ad un’iscrizione sul registro degli indagati, l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto, rispettivamente, sia una deduncia del Codacons sia una sanzione dal Garante della privacy Francesco Pizzetti.
La denuncia del Codacons consiste in un risarcimento, da parte dell’associazione dei contribuenti, di 20 miliardi di euro. Dall’altro lato il Garante della privacy ha affermato che irrogherà una sanzione fino a 18mila euro per la mancata correttezza di informazione ai contribuenti sull'uso dei dati relativi ai redditi del 2005 (i contribuenti erano stati informati in base alla normativa del 1973 la quale non comprende la modalita’ on-line di divulgazione dei dati)
La denuncia del Codacons consiste in un risarcimento, da parte dell’associazione dei contribuenti, di 20 miliardi di euro. Dall’altro lato il Garante della privacy ha affermato che irrogherà una sanzione fino a 18mila euro per la mancata correttezza di informazione ai contribuenti sull'uso dei dati relativi ai redditi del 2005 (i contribuenti erano stati informati in base alla normativa del 1973 la quale non comprende la modalita’ on-line di divulgazione dei dati)
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