venerdì 17 agosto 2007

Il Paese dei Furbetti

E' proprio di questi giorni in auge la polemica riferita al pagare o meno le tasse.
Marco Vitale, economista e famoso studioso di finanza pubblica, commenta che dà un quadro serio e realistico di questa Italia che nessuno accetta, non è altresì accettabile la risposta del ministro PadoaSchioppa sul Sole 24 ore al cittadino deluso.
Prima di tutto perché i parlamentari e gli uomini di governo non sono stati eletti, cioè scelti dai cittadini, ma sono stati tutti scelti dalle congregazioni dei partiti.
In secondo luogo perché non si può eludere con prediche da parroco di campagna il problema cruciale del deterioramento del rapporto fiscale che ha raggiunto livelli tali da potersi definire la maggiore tragedia del Paese.
Questa tragedia non può più essere affrontata né con il terrorismo fiscale, né con gli appelli impropri alla Chiesa, né con discorsi generici.
Richiede lucidità politica e tecnica e credibilità altissime. Richiede un nuovo Ezio Vanoni che dal 1948 al 1954, diminuendo continuamente le aliquote, controllando la spesa e facendo continuamente lievitare il senso di giustizia nel rapporto tributario, risanò il bilancio dello Stato dissestato dalla guerra, finanziò la ricostruzione, insegnò agli italiani a fare la dichiarazione dei redditi e realizzò l'unica grande operazione di emersione dell'economia nera dell'intera storia italiana.
Noi aggiungiamo: Possibile che, nel mondo astratto dei Politici Italiani, deve essere sempre il cittadino a fare il primo passo?

Interessante il passo del ministro che cita: "Egli sa bene di quanto il suo versamento all'Irpef potrebbe ridursi se nessun professionista evadesse il Fisco".
Ottima frase, direi, a leggere tra le righe si potrebbe pensare: "Allora è vero che il Governo prende solo gli stupidi... Tartassiamo quelli che pagano, ma non facciamo niente per risolvere"

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