Nell BVI hanno sede quasi 700.000 aziende, a Panama circa 400.000, e cosi in cascata passando anche per Stati Uniti, Regno Unito e altri del G8. Raymond Baker, direttore del Center for international policy di Washington ha spiegato che "la finanza mondiale, i paradisi fiscali, il segreto bancario, le filiali trustee o nominate, le fondazioni, le innumerevoli nicchie fiscali, hanno installato dei circuiti planetari immensamente favorevoli..".
Un sistema che ha fatto ammettere al senatore USA, Carl Levin, che al fisco americano, sfuggono ogni anno verso i paradisi fiscali oltre 100 miliardi di dollari di imposte.
Un grande errore sarebbe pensare che utilizzino i paradisi fiscali solo i criminali.
Finanzieri, eredi di fortune, professionisti del diritto e del denaro, multinazionali li utilizzano per abbassare le proprie imposte e sfuggire a norme societarie che spesso limitano il fare impresa.
Tutte tesi accreditate da Christian Chavagneux, redattore capo del mensile finanziario 'Alternatives économiques' e Ronen Palan, professore di politica economica della University of Sussex, autorevoli specialisti del sistema finanziario internazionale, 'Les paradis fiscaux', La Découverte, Paris, 2007.
Una recente ricerca afferma: "I paradisi fiscali rappresentano, a metà del 2006, quasi la metà delle attività internazionali delle banche". "Circa un terzo degli investimenti all'estero delle multinazionali hanno come destinazione i paradisi fiscali". "Dal 40% al 50% dei capitali in circolazione nel mondo passano per questi luoghi".
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